RISING STAR / Gege Vibes intervista il talento jamaicano ventenne Answele

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Dopo il viaggio di Gege Vibes in Jamaica la scorsa estate, abbiamo avuto modo di apprezzare da vicino le vibrazioni dell’Isola caraibica soprattutto dal punto di vista musicale. La Patria di Bob Marley non è oggi solo rappresentata dal Reggae. Sono tante infatti le sfumature del genere che negli anni si sono sviluppate e le nuove sonorità che sono state create. La dancehall ne è l’esempio lampante. I talenti giamaicani che cercano di fare strada attraverso le proprie doti artistiche si moltiplicano sempre di più. Finalmente si sta consolidando la mentalità di preferire la musica ed il credere in un sogno alla vita del ghetto. Soprattutto nei giovanissimi. Abbiamo così intervistato per voi il ventenne Answele, un cantante e musicista originario della zona molto povera di Trelawny (Giamaica). Answele, come molti suoi compagni, è cresciuto appassionandosi alla musica dopo essere stato in Chiesa quasi ogni sabato in tenerissima età. La fede è importante in Giamaica tanto quanto la musica. E’ proprio nella parrocchia di appartenenza che inizia la sua carriera. Non spicca subito come cantante ma inizia in quel luogo a suonare la batteria. Grazie al battito del suo strumento, realizza mentre suona che il suo vero amore per la musica sia dovuto al genere reggae e non a quello liturgico, sebbene non fosse accettato nella sua Chiesa o in casa dove suo padre non faceva altro che disapprovarlo per aver disobbedito alle sue istruzioni di non suonare o di partecipare alle feste reggae e dancehall. Ma Answele continua a crederci e crea una piccola etichetta indipendente e ad affacciarsi sulla scena con delle prime registrazioni. Nel 2016, Answele dopo aver iniziato a sperimentare diversi generi musicali come lovers-rock, Hip Hop e Hard-core Dancehall incontra il produttore giamaicano Sean Diedrick, proprietario del marchio Young Pow Productions e tastierista storico di Damian Marley, nonché Winning Grammy co-producer di Stony Hill. Sean si appassiona al progetto di Answele e investe molte energie nel produrlo registrando le sue basi nei famosi Big Yard Studio e Tuff Gong Studio, quest’ultimo celebre per essere stato lo studio di Bob Marley, entrambi siti nella Capitale Kingston. Il nuovo Ep di Answele sta per uscire. Sentiamo quali sono le sue sensazioni prima del lancio a livello internazionale.

Allora mi raccontavi che la tua passione per la musica inizia nell’ambiente della Chiesa quando eri solo un bambino…

Esatto ed è stato un po ‘complicato avvicinarmi al reggae ed alla dancehall. I miei genitori erano molto severi all’epoca, quindi stavo praticamente disobbedendo alle loro regole. Inoltre ero impegnato in molte attività di canto in Chiesa, me la cavavo anche con le armonie, ma ascoltavo soprattutto le canzoni reggae alla radio e tutto ciò che sapevo è che mi sono piaciuti da subito i suoni del genere e mi sono divertito a cantarli tra i miei coetanei.

Quindi è stato durante il passaggio da bambino a ragazzo che hai compreso che la tua vera ispirazione fosse il reggae. Cosa rappresenta questo genere musicale nella tua vita?

Penso che rappresenti il modo in cui mi esprimo, attraverso i miei testi, la consapevolezza ed il mio stile musicale. Mi è sempre piaciuto ascoltare gli artisti noti a livello internazionale del Reggae ed ho avuto la fortuna di poter vivere la loro musica da vicino venendo dalla loro stessa Isola e non immaginate quanto fosse stimolante per me. E’ proprio questo entusiasmo che voglio che avvertino le persone quando ascoltano una delle mie canzoni.

Quanto ritieni che la comunità in cui sei nato abbia influenzato la tua musica ed il tuo stile?

La mia comunità gioca in parte, ma la verità è che io parlo di cose che accadono in tutto il Mondo, ogni giorno. Ovunque c’è il gruppo di persone che non sono con te e le persone genuine che invece vogliono vederti lottare per ciò che aspiri a diventare, e naturalmente c’è poi tutta la gente che ha bisogno di motivazione attraverso l’ascolto della musica. Quindi bisogna inseguire le influenze positive senza curarsi di quelle negative per poter dare forza alla collettività attraverso i propri testi ed il proprio coraggio.

Parole vere. E hai trovato il coraggio di creare l’etichetta TeamTripleWorks quando non eri nemmeno ventenne che ti ha portato alla fruttuosa collaborazione con gli affermati produttori Young Pow e Sherieta, entrambi della crew di Damian Marley.

La musica di TeamTripleWorks è stata creata ufficialmente da me e altri due associati, Bvrban e Ricky Cee, nel 2015. Tutti noi avevamo talenti diversi che abbiamo unito per formare un team poliedrico. Io sono il vocalist e Graphic Designer, Ricky Cee è l’ingegnere del suono e Bvrban è il beat maker. Poi un anno fa sono stato presentato a Young Pow che mi ha introdotto a Sherieta pochi mesi dopo. Entrambi hanno amato il suono della mia voce e hanno deciso di svolgere un ruolo importante nella mia produzione e nel proseguo della mia carriera.

La prima canzone online che vanta la produzione di Young Pow è “F U Poverty” , un singolo dancehall dalla lirica molto forte. Qual è per te il modo di dimenticare la povertà e avere successo?

Semplicemente rimanendo concentrato e continuando a lavorare sodo.

Dunque quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho un nuovo EP (Short Album) che uscirà presto, sempre prodotto da Young Pow e che includerà 6 tracce, tra cui il brano “Stayed” sul “Destiny Riddim 2018” sul quale hanno cantato artisti come Popcaan e I Octane.

 

 

 

 

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