RIP LEE “SCRATCH” PERRY

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Il destino ha trame spesso misteriose ed evocative, indirizza scelte ed emozioni.

Dopo anni trascorsi in Svizzera, Lee “Scratch” Perry aveva infine scelto di tornare nella sua Jamaica a partire dallo scorso mese di gennaio. Alla ricerca di sole e di calore, o come lui stesso ha scritto sulla suo profilo twitter respirare l’aria del “the best place on earth”.

Via dunque dalle fredde montagne e una inesauribile voglia di tornare alle origini per lavorare, come ha sempre fatto in 60 anni di straordinaria carriera artistica, a nuove idee e nuovi progetti.

Ecco il destino entrare in gioco perché il ritorno in Jamaica per il genio indiscusso della musica, ha significato anche il suo ultimo viaggio in terra, prima di intraprendere quello dell’eternità.

Ci lascia a 85 anni il visionario, l’eclettico, l’inventore Perry dopo il ricovero in un piccolo ospedale di Lucea, ce lo raccontano i media jamaicani senza peraltro precisarne la causa, se poi conoscerla potesse lenire la tristezza dei tanti appassionati che dopo la notizia si sentono orfani, proprio come quando perdi qualcuno che nella tua vita ha rappresentato tanto.

Notizia, dopo i primi “rumors”, che prende i crismi dell’ufficialità a seguito del messaggio di cordoglio che ha voluto scrivere su twitter il primo ministro Andrew Holness.

Keith Richards una volta lo descrisse come “il Salvador Dalí della musica. È un mistero. Il mondo è il suo strumento. Devi solo ascoltare”, solo uno dei tanti attestati che in questi decenni lo hanno visto ricevere rispetto e ammirazione da tutto il mondo della musica, a partire naturalmente da quella reggae e dub per la nascita delle quali il suo contributo è stato di inestimabile valore.

Personalità complessa, difficile da decifrare, pronta a decisioni anche più estreme quando ne avvertiva la necessità a partire dalle prime collaborazioni finite tutte in separazioni, dapprima con Coxsone Dodd e subito dopo con Joe Gibbs. Uno spigliato senso di indipendenza che lo porta dapprima a fondare gli Upsetters e poi dare vita al Black Ark Studio nel 1973, che poi darà alle fiamme dieci anni dopo.

E’ in questa fase, senza dimenticare il suo ruolo anche nella nascita di un artista come Bob Marley (“Gli ha dato visione e profondità – racconterà anni dopo Ziggy), che Lee Perry confeziona alcuni capolavori come il singolo “Police And Thieves” di Junior Murvin e due sontuosi album quali “Hearth Of Congos” e “War Ina Babylon” con Max Romeo.

In queste ore i social raccolgono tributi e ricordi di chi ha amato la sua musica, lo fanno tante realtà anche italiane come i Sud Sound System che scrivono: “Lee Scratch Perry ha vissuto nell’aria suonando con le rocce e con il cielo. Da oggi il Genio è Eterno”.

Spesso si definiva un alieno qui di passaggio sulla terra e oggi lo spazio infinito è pronto a farlo ritornare a casa.

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