Press Your Trigger è l’album di debutto della band italiana Koreni Foundation, che affonda le sue radici nel reggae e nel dub, approdando a terreni più contemporanei e sperimentali, superando così i confini del genere, offrendo un sound nuovo, audace e innovativo.
D. Quando e come vi siete formati?
R. Ci siamo formati a Parma nel 2022, inizialmente la band era composta da sei elementi e il genere era prettamente ska jazz strumentale. Poi c’è stato un naturale discostamento da questo genere e abbiamo virato verso il Reggae Dub e soprattutto abbiamo iniziato una parte importante di esplorazione sonora. Il gruppo attualmente è formato da quattro elementi, Marco (tromba e voce), Luca (Chitarra), Stefano (basso) e Marta (batteria e multi Pad).
D. Cosa significa il vostro nome?
R. La nascita del nome è stata una cosa quasi casuale, una sera davanti ad una birra si rifletteva su quale potesse essere un nome rappresentativo del messaggio che la nostra musica vuole mandare… Abbiamo optato per il serbo, come le origini del nostro trombettista, e abbiamo pensato alla parola “koreni”, che vuol dire radice, intesa in vari modi… A questo abbiamo voluto affiancare invece una parola, passateci il termine, più DUB… Così è nato il nome Koreni Foundation anche se tutti ci chiamano più semplicemente koreni.
D. Quali sono le vostre influenze principali ed esperienze precedenti?
R. Veniamo tutti da esperienze e influenze musicali molto differenti, dallo ska dal reggae dal punk dalla musica elettronica e anche da una forte matrice blues e jazz, in generale oltre a suonare ascoltiamo sempre moltissima musica di tutti i tipi. Diciamo che abbiamo trovato un saldo punto di incontro nella voglia di sperimentare, in quest’ottica, il miglior campo di gioco è stato il Reggae Dub, in cui c’è appunto spazio per azzardare, si sente anche dal disco che tendiamo a sviluppare vari stimoli, il pezzo più rappresentativo di questo discorso forse è proprio Press Your Trigger.
D. Il passaggio dallo ska a influenze più dub e a pezzi più sperimentali e alla voce perché e come è avvenuto?
R. Tendenzialmente il passaggio è avvenuto per diverse esigenze, in primis l’aggiunta di un testo che ci ha dato modo di esprimere un messaggio, ci dà la possibilità di esprimere il nostro pensiero su varie tematiche, venendo da un progetto strumentale mancava questo aspetto. Inoltre, forse dello ska, ci aveva quasi “stancato” la frenesia, nonostante lo amiamo profondamente, quindi siamo stati affascinati da bit più lenti ma comunque accattivanti e ballabili, in realtà questa cosa l’abbiamo vista prima sul palco, spesso vedevamo che bit più caldi e appunto “palleggiati” arrivavano in maniera più decisa e diretta.
D. Avete un modello musicale a cui vi ispirate per la vostra “musica”?
R. Non abbiamo un vero e proprio punto di riferimento musicale, diciamo che ascoltando tanta musica, cerchiamo di mettere nei brani tutto quello che ci passa per la testa, senza schemi prefissati..sicuramente alcuni generi ci ispirano più di altri, ma anche questo è in perenne evoluzione.
D. Parlatemi di Press Your Trigger e della vostra collaborazione con Cienfuego…
R. Press your trigger racchiude tanto lavoro in studio ma soprattutto descrivere i vari cambiamenti che la band durante quest’anno ha dovuto affrontare, cambi di componenti, nuove collaborazioni, ispirazioni musicali differenti. Ogni brano dell’album descrive a pieno queste sensazioni, ognuno ha una sua particolarità e pensiero, in generale i temi parlano di una voglia di cambiamento e di rivoluzione. La collaborazione con Cienfuego, nostro amico, non che grande producer, è iniziata con il nostro primo singolo l’estate scorsa, ha subito saputo capire il sound del progetto, valorizzandolo e si è creato con lui un clima stimolante di lavoro, di scambio e collaborazione che perdura tuttora.
D. Con chi vi piacerebbe collaborare in futuro?
R. Questa è una domanda difficilissima, anzi forse la più difficile… Allora partiamo da un sogno nel cassetto, ci piacerebbe tantissimo poter collaborare con artisti del calibro di Alborosie o PupaJim.… Però allo stesso tempo sappiamo che anche tra tanti altri artisti meno famosi c’è tanta tanta gente che spacca, quindi facciamo noi la domanda al contrario… Chi vuole collaborare con noi?… Siamo prontissimi e contentissimi di farlo…
D. State già lavorando a pezzi nuovi?
R. Cerchiamo sempre di produrre nuova musica, in cantiere ci sono già diversi brani nuovi che faranno parte del secondo album e qualcuno cominceremo già a portarlo in giro quest’estate.
D. Quest’estate potremo vedervi in tour?
R. Ovviamente si, abbiamo varie date in Italia e probabilmente anche qualcosa all’estero, dato che il calendario è in continuo aggiornamento la cosa migliore è quella di seguire la nostra pagina Instagram per avere tutte le info.