
I Meditations sono un gruppo vocale reggae spirituale e conscious giamaicano, formatosi alla fine del 1974, che ha pubblicato diversi album in studio e ha continuato a esibirsi negli anni 2000 e fino ad oggi.
I Meditations sono stati fondati nel 1974 da Ansel Cridland, ex membro dei Linkers, Danny Clarke,ex membro dei Righteous Flames di Winston Jarrett e Winston Watson. Abbiamo avuto la fortuna di intervistare Ansel, l’unico membro della band originaria ancora in vita, e lo abbiamo fatto in una intervista a quattro mani assieme al giornalista etiope Girum Seifu Senbeto.
D: molti artisti reggae conscious parlano di ritorno alla terra promessa. Tu sei mai stati in Etiopia?
R: no ma naturalmente l’Africa ha una grandissima importanza per me. Sono stato però nella terra madre in Ghana e mi ci sono trovato benissimo, veramente come a casa.
D: e la tua famiglia cosa penserebbe se tu decidessi di ritornare per vivere in Africa?
R: in Giamaica i media danno un’idea distorta dell’Africa, con un punto di vista occidentale quindi non mostrano ciò che l’Africa è veramente. È triste perché in passato e ancora adesso lo hanno fatto con la Giamaica, diffondendo una realtà distorta di ciò che invece realmente è. Solo visitando un luogo ci si può rendere realmente conto di come sia la situazione. Giocano con le nostre menti e i media ci fanno fare ciò che vogliono. È nostro compito quindi muoverci, vedere con i nostri occhi e sfatare queste menzogne.
D: perché il messaggio delle vostre canzoni è ancora valido e importante ai nostri giorni?
R: le nuove generazioni devono capire che l’hype non è tutto nella vita. La vanità porta solo alla distruzione. Bisogna essere umili. Per inseguire queste false speranze che la società impone spesso finiscono nei guai cominciando una vita nel crimine. Io vengo dal ghetto e ho imparato a vivere in maniera semplice e quindi nessuno potrà mai comprarmi con il denaro per fare qualcosa di malvagio. Non sono mai stato in prigione perché vivo in maniera retta e quando la sera vado a dormire ho la coscienza pulita. I giovani dovrebbero imparare lo stesso.
D: questo è ciò che canti anche nel tuo ultimo album. Puoi parlarcene?
R: il mio ultimo album si chiama Live It To Know It. Per capire la sofferenza di qualcuno bisogna mettersi in quei panni e una volta che si è capito cosa sia veramente la sofferenza non si desidera di fare male mai a nessuno. Quando si ha la pancia piena non si comprendono le sofferenze degli altri. Dovremmo essere più empatici. Ho imparato tanto nel ghetto di Kingston 11. Ho visto così tante storie tristi nel ghetto e io cerco di aiutare tutti in prima persona quando posso.
D: e dell’album Guidance cosa puoi dirci?
R: è stato il primo album che ho prodotto da solo dato che negli album precedenti non ho ottenuto quello che avrei dovuto. Ho quindi deciso di fare tutto da solo. Proprio per questo motivo consiglio sempre ai giovani artisti di guardare bene i contratti prima di firmarli e magari farsi aiutare da un avvocato.