Intervista al gruppo Muiravale Freetown

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Muiravale Freetown

Com’è nato il gruppo Muiravale Freetown e cosa è cambiato dal 2009 ad oggi?

Il gruppo Muiravale Freetown è nato nel 2009 dall’incontro di un gruppo di musicisti provenienti da diverse esperienze artistiche ma accomunati dalla passione per la musica reggae e dall’impegno sociale. Sin dall’inizio, l’idea alla base della formazione era quella di usare la musica come strumento per sensibilizzare il pubblico su tematiche sociali rilevanti, come l’uguaglianza, i diritti umani e l’immigrazione.
Nel corso degli anni, il gruppo ha vissuto una notevole evoluzione. Musicalmente, ha ampliato il proprio repertorio, incorporando una vasta gamma di influenze che spaziano dal reggae roots, passando per sonorità dub e contaminazioni elettroniche. Questa evoluzione è stata accompagnata da un cambiamento anche nella composizione della band, con nuovi membri che hanno portato idee fresche e nuovi approcci stilistici. Dal 2009 ad oggi, Muiravale Freetown è diventato un progetto sempre più maturo e consapevole, sia dal punto di vista musicale che dei contenuti. La loro musica è diventata uno strumento per esprimere riflessioni profonde sul mondo contemporaneo, mantenendo sempre vivo il desiderio di un cambiamento positivo.

The Mission è il vostro ultimo album. Com’è stato concepito in studio?

The Mission è un album che nasce da un lungo processo creativo e da una forte volontà di esplorare nuovi territori musicali, pur rimanendo fedeli alle radici reggae del gruppo. In studio, la band ha adottato un approccio molto collaborativo e sperimentale, invitando diversi musicisti e produttori a partecipare alle registrazioni. Questo ha permesso di arricchire il sound con nuove influenze e di esplorare diverse direzioni musicali.
Durante le sessioni di registrazione, il gruppo ha lavorato con l’obiettivo di creare un album che fosse non solo un’esperienza musicale, ma anche un viaggio emotivo e spirituale per l’ascoltatore. Shak Manaly ha dedicato molto tempo alla scrittura dei testi, cercando di trasmettere messaggi potenti attraverso immagini evocative e storie significative. Il processo è stato caratterizzato da molte discussioni e riflessioni sui temi da trattare, con la consapevolezza che ogni traccia doveva avere un significato profondo e un impatto emotivo. L’uso di strumenti analogici accanto a tecniche di produzione moderne ha permesso di ottenere un sound autentico ma allo stesso tempo innovativo, creando un equilibrio tra tradizione e modernità.

L’album è legato alla figura di Alfredo Fiorini. Come avete integrato il suo messaggio e la sua storia nelle tracce del disco?

No. Il primo Album intitolato Muiravale Freetown rappresenta molto di più la figura di Alfredo Fiorini. Per questo album invece abbiamo voluto scegliere un messaggio molto più globale e rivolto a yutti gli esseri umani che hanno una missione nella vita.
Abbiamo voluto interpretare così proprio perché durante la creazione e la composizione di questo album ci sono state tante tante esperienze, abbiamo conosciuto nuovi posti e nuove Persone che ci hanno trasmesso delle vibes diverse. The Mission raccoglie anche questo.

Quali messaggi chiave volete trasmettere con The Mission su temi come l’immigrazione e i diritti umani?

The Mission è un album che si propone di affrontare temi complessi come l’immigrazione, i diritti umani e la giustizia sociale ecc.. Il messaggio centrale che Muiravale Freetown vuole trasmettere è quello dell’unità e della solidarietà. Le canzoni invitano l’ascoltatore a riflettere sul significato di frontiere e confini, sia fisici che mentali, e sulla necessità di abbatterli per costruire un mondo più giusto.
Attraverso i testi, la band denuncia le ingiustizie subite dai migranti e dagli oppressi, evidenziando l’urgenza di cambiare le politiche di esclusione e di oppressione che ancora oggi caratterizzano molte società. Ogni traccia rappresenta un appello all’azione, un invito a prendere posizione contro le discriminazioni e le disuguaglianze. L’album incoraggia anche alla speranza e alla resistenza, proponendo un messaggio di speranza in cui ogni individuo può contribuire al cambiamento attraverso atti di amore, coraggio e solidarietà.

C’è un brano dell’album a cui siete particolarmente legati? Se sì, perché?

Uno dei brani a cui i membri del gruppo sono particolarmente legati è “the mission”. Questa canzone è stata scritta ispirandosi a storie reali che hanno affrontato incredibili difficoltà nel tentativo di attraversare le frontiere per cercare una vita migliore. La traccia è caratterizzata da un ritmo intenso e da un testo struggente che racconta non solo le difficoltà del viaggio, ma anche la speranza e la determinazione. “the mission” rappresenta per il gruppo un momento molto emotivo, sia in studio che durante le esibizioni dal vivo, perché riflette il loro impegno a dare voce a chi non ne ha. La canzone è diventata una sorta di manifesto per la band, un pezzo che riesce a toccare profondamente gli ascoltatori e a creare una connessione emotiva forte. È una traccia che incarna l’essenza del progetto Muiravale Freetown: usare la musica per sensibilizzare e ispirare un cambiamento positivo nella società.

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