Nuovo album per i Groundation: ‘One Rock’

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Groundation: ‘One Rock’

Dopo oltre due decenni di carriera, i Groundation presentano il loro decimo album in studio One Rock. Un disco che è il frutto di ciò che definisce il nostro mondo, mentre siamo testimoni dell’esperienza umana sul pianeta Terra (One Rock). L’intenzione è portare all’introspezione, per capire quale strada vogliamo intraprendere per il futuro e quali strade dovremmo evitare, come quelle che in passato hanno portato a tanta divisione, disperazione e paura. Queste sono alcune delle osservazioni di cui canta il leader della band Harrison Stafford su 9 brani registrati su nastro analogico da 2 pollici ai Prairie Sun Studios di Sonoma Country, in California.

One Rock può essere visto per diverse ragioni anche come un prodotto della pandemia globale degli ultimi due anni: da un lato per la consapevolezza che i Groundation hanno dei  problemi di egoismo e avidità emersi in questo periodo, dall’altro per l’omaggio che hanno voluto rendere alle vittime ma anche alle leggende del reggae che ci hanno lasciato negli ultimi due anni. Il desiderio del gruppo di onorare i “veterani” in questo album del resto è evidente: hanno infatti scelto di coinvolgere The Abyssinians, Israel Vibration e Congos, tre gruppi leggendari che hanno contribuito a formare la spina dorsale della musica che il mondo conosce come reggae.

Il rapporto dei Groundation con queste tre band è molto forte e il gruppo californiano ha onorato a lungo le loro rispettive storie e crede che abbiano svolto un ruolo fondamentale nel loro proprio viaggio musicale. A questo si aggiungono le esperienze comuni di molti concerti e festival condivisi, su palchi di tutto il mondo. Nel corso degli anni si sono così creati legami speciali, in particolare tra Harrison Stafford e Israel Vibration, ma anche con i Congos e tra Harrison e Bernard ‘Satta’ Collins, cantante degli Abyssinians.

Per realizzare queste collaborazioni, i Groundation hanno scritto e arrangiato parti appositamente per questi cantanti unici, tenendo conto del loro stile, estensione, tono e fraseggio. Il brano Original Riddim è stato calibrato per accogliere il talento degli Abyssinians e Israel Vibration. Il duo Israel Vibration, composto dai cantanti Wiss e Skelly, è anche invitato nel brano up-tempo heavy groove ritmato Iron che chiude l’album. Per quanto riguarda The Congos, che avevano già partecipato agli album Hebron Gate del 2002 e Here I Am del 2009, era scontato che venissero coinvolti nell’omonimo brano One Rock.

Questo nuovo album One Rock continua l’eccellenza musicale per la quale i Groundation sono noti. Come nei precedenti dischi Young Tree, Each One Teach One, Hebron Gate e We Free Again, la band si concentra sul suonare insieme su ciascuno dei brani, lasciando poco spazio alle tracce sovraincise. I Groundation, formati da due chitarre, batteria, basso, pianoforte, Rhodes, organo b3, tre fiati e tre voci armoniche,  in questo nuovo album ha incorporato anche un trio d’archi classico. Una grande novità per la band, che apporta una trama ed un’emozione uniche alle prime tre canzoni.

Brani come Greed e Silver and Gold si avventurano in mondi poliritmici inesplorati, mentre Absolutely Clear e Day When The Computer Done esplorano nuovi movimenti armonici. Market Price presenta invece un’introduzione di pianoforte solista che sfocia in un frenetico arrangiamento di ottoni, prima di virare a un one drop lento con tempi dispari, creando una dicotomia tra l’atmosfera musicale allegra e gioiosa e i testi intensi che descrivono la megalomania di molti dei leader mondiali e milioni di persone che seguono la loro follia.

L’album One Rock dei Groundation è disponibile dal 13 maggio 2022 su CD, vinile e digitale.

Harrison Stafford dice: “Sì, posso dire che siamo estremamente orgogliosi del nuovo album One Rock. Avere Israel Vibration e The Abyssinians sulla stessa canzone è storia del reggae e come fan del genere, posso dire che è fantastico!”.

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