La North East Ska Jazz Orchestra è una big band di 16 elementi, nata nel 2012 con la volontà di unire molte persone attive professionalmente nel panorama della musica giamaicana e afroamericana del Friuli Venezia Giulia. La band festeggia i suoi dieci anni di storia con la pubblicazione del quarto album: Sulla Rotta dei Venti. Una collezione di dieci brani originali costruiti attorno ad una ritmica di forte matrice giamaicana, con melodie contaminate da musiche tradizionali, talvolta etniche, ed elementi pop. Abbiamo intervistato Max Ravanello, compositore e trombonista della NESJO.
D. Dieci anni da festeggiare e un nuovo album. Bilanci?
R. In verità è cominciato tutto nel 2012, anche se il primo EP pubblicato è stato nel 2014. Il gruppo si è modificato negli anni (sono passati più di 100 musicisti!) e continuerà a modificarsi, sia come musicisti che come intenzione artistica. Non me la sento di fare bilanci. I cambiamenti tengono il gruppo e la musica viva.
D. Come si è formata la band?
R. Nasce da un’idea mia e di Roberto Amadeo (bassista del gruppo fino al 2021), allora ventenni con una giusta dose di inconsapevolezza e molta passione per lo ska e per il jazz, in particolare New York Ska Jazz Ensemble e Skatalites. Volevamo fare una big band ska jazz con arrangiamenti originali che includeva musicisti di tutto il Friuli Venezia Giulia e dintorni.
D. Come descrivereste Sulla Rotta dei Venti?
R. È un disco non “etichettabile”, che va oltre ai generi musicali classici e che riflette, volutamente e non, i nostri tempi confusi.
D. Perché la scelta di cantare in italiano in questo disco?
R. Il luogo da cui proveniamo è importante e definisce chi siamo e come pensiamo. Cantare in italiano è una ricerca di identità che nasce dall’esigenza di dare un senso autentico alla nostra musica, nel modo più sincero possibile.
D. In che cosa è evidente la matrice giamaicana delle tracce?
R. Nella sezione ritmica: i groove di basso e batteria e i “levare” (offbeat) predominanti di chitarra e tastiera. Ovviamente non siamo giamaicani e suoniamo a modo nostro e con le nostre influenze, ma questa componente è quella che dà il nome all’orchestra e senza questo la NESJO sarebbe del tutto un’altra cosa, o probabilmente non esisterebbe.
D. Avete collaborato anche con l’artista reggae Thierry su questo disco. Come è nato questo featuring?
R. Questo featuring è nato quando nell’estate del 2022 ci serviva un batterista sostituto per tutta la stagione e allora ho chiamato Thierry, perché mi piace come persona e come artista. All’epoca non stava suonando con nessun altro e quindi era entusiasta di partecipare. Abbiamo iniziato a suonare il suo brano dal vivo incorporandolo nel nostro set, e da lì all’inserirlo anche nel disco è stato un passaggio spontaneo.
D. Vi siete affidati ai baschi di Brixton Records. Come mai questa scelta?
R. Perché è un’etichetta di ska jazz valida, una delle pochissime che si è interessata a noi praticamente da subito e ci ha sempre supportato anche economicamente per la pubblicazione dei nostri lavori. Non è facile trovare di questi tempi un’etichetta disposta ad investire su un gruppo di 18 persone, ossia difficilmente vendibile.
D. Quali sono i vostri modelli di riferimento musicalmente parlando?
R. Per quanto riguarda big band ska jazz non ho modelli di riferimento, anche perché siamo una delle prime. Per quanto riguarda lo ska: Skatalites, New York Ska Jazz Ensemble in primis. Per quanto riguarda le jazz orchestra: Duke Ellington, Count Basie, Stan Kenton, Glenn Miller… Ho gusti molto vintage, lo so! L’ultimo disco è molto poco jazz perché ero stufo del classico suono big band. Melodie e armonie sono molto più popolari del solito come sonorità, ma non ho modelli di riferimento specifici, se non la world-music nel senso largo del termine.
D. Sarete in tour a presentare il nuovo disco?
R. Certo! Per ora queste le date che possiamo annunciare: il 24 aprile a Tolmezzo (UD) per Corpo&Musica, il 1 giugno saremo ad un festival in Polonia, il 7 a Reana del Rojale (UD) per Contro Corrente e il 28 luglio a Onde Mediterranee a Gradisca d’Isonzo (GO).
D. State già lavorando a qualcosa di nuovo?
R. Per ora no, ho delle idee in testa ma niente di deciso e neanche lontanamente definito. Vorrei lasciar passare del tempo prima di rimettermi al lavoro su altra musica per la NESJO. Ma idee non mancano comunque, ci vuole solo tempo per mettere tutto assieme e soprattutto racimolare dei soldi per la produzione. Se qualcuno è disposto a farci da sponsor, si faccia avanti!