Intervista a Third World

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Intervista a Third World

Third World è un gruppo musicale formatosi nel 1973. Il suo stile basato sul reggae roots riceve influenze dai generi provenienti dalla musica afroamericana attiva negli anni ’70, in particolare soul, R’n’B e funk. Il nome del gruppo si riferisce al terzo mondo, ossia a quella definizione data da Alfred Sauvy in riferimento ai Paesi non sviluppati in riferimenti ai modelli “occidentali”. La Giamaica era ai tempi del gruppo inserita in questa definizione. Abbiamo intervistato alcuni membri del gruppo dopo il loro spettacolare show al Rototom Sunsplash 2025.

D. Cinquantatre anni sul palco. Raccontatemi un po’ questo lungo viaggio?

R. Chi è il più anziano? (ridono). Il viaggio è stato fantastico e continua a esserlo. Se così non fosse non saremmo ancora qui a suonare. Abbiamo cambiato formazione e alcuni membri ci hanno purtroppo lasciato e nuovi arrivi sono giunti e l’energia è sempre la stessa. La nostra musica è grandiosa ed è nostro preciso dovere conservare questo spirito e questa qualità del suono. Third World è oramai un vero e proprio band e siamo una band sì giamaicana ma con un sound internazionale. Dobbiamo reinventarci continuamente ma senza tradire il passato e soprattutto mantenere il nostro suono a un livello top. Il nostro viaggio quindi per regalare splendida musica al mondo continuerà così.

D. Il vostro leggendario bassista, uno dei membri fondatori, Richie Daley ha detto che i Third World hanno presto il roots, le radici e ci hanno messo i rami. Potete spiegarmi questa definizione della vostra musica?

R. Richie non poteva spiegarlo meglio! Abbiamo presto il roots e abbiamo tentato di elevarlo e renderlo ancora più di qualità. Noi siamo sempre stati influenzati da tantissimi generi diversi, dal jazz, al blues, al funk. Il nostro è un vero e proprio sound globale, un sound unico ed eclettico che è perfino difficile da etichettare: roots reggae with fusion.

D. Siete stati definiti come uptown rebel e gli esponenti dell’uptown reggae. Vi appartengono queste definizioni?

R. Corrispondono a verità visto che tutti i membri fondatori erano in un certo senso membri dell’alta società. Ma la forza rivoluzionaria comunque non è mai mancata. Anche se uptown la nostra musica è sempre stata roots e quindi per la gente. Il primo nome originario della band era Children of the Third World, proprio a significare questo. Abbiamo sempre raggiunto tutti e abbiamo sempre avuto il sogno di raggiungere un pubblico internazionale.

D. Come ultima domanda, visto che abbiamo cominciato con la metafora del viaggio, dovete vedete prossimamente proseguire il vostro percorso musicale?

R. Il percorso è sempre quello, è stato tracciato tanto tempo fa. Doobiamo rendere onore a questo nome importante. Non possiamo fermarci perché i rami di cui abbiamo parlato prima continuano a crescere verso l’alto. Saremo presto in studio per creare nuove canzoni